TI TROVI ANCHE TU IN QUESTA SITUAZIONE?
SEI STANCO E NON RIESCI A GESTIRLA?
Senza volerlo potresti aver dato una cattiva abitudine al tuo bambino e ora ne stai pagando le conseguenze!
Sono una fisioterapista specialista in riabilitazione pediatrica, molto spesso mi capita di aiutare genitori e bambini che si trovano in questa situazione.
Seguimi ancora qualche minuto nella lettura dell’articolo, capirai come gestire questa fase dello sviluppo e se avrai bisogno dell’aiuto di un professionista.
Quando aiutiamo il bambino a camminare tenendolo per le mani, lui si diverte molto e noi siamo soddisfatti! Questo però non giova al suo sviluppo psico-motorio.
Quell’espressione soddisfatta che vediamo sul suo volto, È UN’ARMA A DOPPIO TAGLIO!
Non voglio spaventarti ma metterti in condizione di sapere!
COSA SUCCEDE A LIVELLO MOTORIO?
Solitamente ciò che ci spinge ad aiutare il bambino è la voglia di vederlo camminare.
Facciamo paragoni con i figli delle nostre amiche o con il primo figlio, e se il nostro ancora non cammina, ci preoccupiamo che sia indietro e che arrivi dopo gli altri.
È vero che ci sono bambini che hanno un ritardo nello sviluppo psico-motorio [SVILUPPO MOTORIO E COGNITIVO], ma è anche vero che ognuno è unico come lo è la sua storia e questo comporta delle variabili.
Il bambino impara gradualmente i passaggi posturali e può accadere che riesca a mettersi in piedi poco dopo aver gattonato, ma non altrettanto velocemente riesce a camminare.
Per raggiungere un nuovo traguardo motorio ha bisogno di sperimentare molto, provare e riprovare, cadere ed alzarsi, piangere per il fallimento e sorridere una volta che ce l’ha fatta! Deve imparare a gestire la forza e l’equilibrio.
Tutto questo genera nel bambino fatica, stress e frustrazione e a volte, stanco di questa situazione si accontenta e utilizza le posizioni che gli costano meno dispendio energetico.. sa bene di riuscire a gestirle senza stress!
Quando è in difficoltà accetta volentieri un aiuto, se gli diamo le mani probabilmente inizierà a camminare.
In questo modo si stanca meno, non è frustrato dal fallimento e arriva dove vuole facilmente e in poco tempo, ed ecco qui che il gioco è fatto!
E si, perché all’inizio è un gioco anche per noi, ma poi diventa una condizione davvero ingestibile!
Sono i molti genitori che conosco e che ho informato in merito a questo argomento, ma qualcuno a volte mi chiama disperato dicendomi:
“Avevi ragione! Non ce la facciamo più a gestire questa situazione!”
COME SI COMPORTA IL BAMBINO CHE VIENE AIUTATO A CAMMINARE?
Presenta 3 atteggiamenti che lo caratterizzano:
- Non gattona più o non imparerà a farlo
- Urla e piange se non viene aiutato a camminare
- Non ha iniziativa nel tentare uno spostamento autonomo
CHE PROBLEMI PUÒ PORTARE AL BAMBINO QUESTA ABITUDINE?
- Saltano degli step motori fondamentali per lo sviluppo
- La muscolatura e le articolazioni sono sottoposte a maggiore stress
- Difficoltà a gestire la velocità e le cadute
- Quando cadono hanno maggiore probabilità di farsi male
- Non rafforzano l’autostima e la determinazione
- Minore capacità di adattamento motorio
Lo sviluppo motorio dei primi anni di vita è un bagaglio che ci porteremo dietro per sempre. Per questo motivo è fondamentale promuoverlo in totale libertà e sicurezza.
E COSA ACCADE A NOI GENITORI?
- Siamo vincolati a dover essere fisicamente presenti perché lui ci cercherà
- Utilizziamo posizioni scorrette e faticose che ci porteranno ad avere problemi alla schiena
- Sopportiamo urla e grida per un tempo variabile o infinito se decidiamo di non accontentarlo
BEH, DIREI CHE TUTTE SONO ABBASTANZA SCONVENIENTI SIA PER I GENITORI E SOPRATTUTTO PER I BAMBINI!
Voglio ricordare che ogni bambino ha i suoi tempi e nei limiti vanno rispettati, è unico come lo è la sua storia.
Ci sono bambini più indietro con lo sviluppo, tendono a posticipare un po’ tutte le fasi di apprendimento motorio ma non per questo vanno sempre accontentati dando dei vizi. Piuttosto possiamo imparare a stimolarli in modo sano.
COME POSSO AIUTARTI?
La valutazione fisioterapica ha lo scopo di valutare le difficoltà motorie del bambino.
Durante il primo incontro ripercorriamo insieme l’iter della gravidanza e i mesi di vita del bambino.
Lo step successivo è la sua osservazione, durante il gioco libero e guidato e l’esecuzione di test specifici per valutare l’abilità motoria.
Infine la palpazione, sempre gentile e indolore per individuare eventuali disfunzioni.
Il trattamento manuale consiste nel proporre al bambino facilitazioni di movimento adatte alla sua età e alla difficoltà motoria, sempre attraverso il gioco e rispettando i suoi tempi.
Prove ed errore e l’aiuto funzionale consentiranno al bambino di trovare la strategia per “FARE DA SOLO”. Riuscirà a rafforzare la muscolatura, l’autostima e quindi la voglia di provare.
Ma non è tutto! Il mio lavoro deve essere affiancato dal tuo, ti darò dei consigli su come stimolare il bambino nei passaggi posturali attraverso il gioco e l’aiuto funzionale.
I bambini sono davvero sorprendenti, vedrai che se stimolato correttamente mostrerà i primi miglioramenti dopo pochi giorni.
CONCLUSIONI
Se hai fatto più tentativi e non riesci a trovare la via di uscita, non ti rassegnate. Con una proposta terapeutica personalizzata e stimolato correttamente riuscirà a camminare.
QUINDI…
- INTERVIENI IL PRIMA POSSIBILE
- NON LO FAR CAMMINARE CON L’AIUTO DELLE MANI O IL GIRELLO [NO AL GIRELLO]
- PROPONI SOLO AUSILI ADATTI ALLO SVILUPPO MOTORIO [LINK ATTIVITÀ E ATTREZZATURE PER UN SANO SVILUPPO NEL PRIMO ANNO DI VITA]
- RICORDA CHE LE CONQUISTE AUTONOME RAFFORZANO L’AUTOSTIMA
- RICORDA CHE LO SVILUPPO MOTORIO DEI PRIMI ANNI È UN BAGAGLIO PER LA VITA
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Articolo scritto da:
Dott.ssa DAFNE RUBINI
Fisioterapista
Specialista in terapia manuale craniofacciale CRAFTA®
Specialista in terapia manuale pediatrica
Specialista in Rieducazione Posturale Globale SOUCHARD®
Responsabile del progetto FISIOBIMBO
Cofondatrice del centro CREOMED