TORCICOLLO CONGENITO

Il torcicollo miogeno congenito è una patologia che si riscontra durante l’infanzia.
È una condizione in cui i muscoli del collo di un bambino sono accorciati da un lato e provocano una flessione/rotazione del collo dal lato opposto.

Solitamente è presente fin dalla nascita, può essere associato a una serie di malattie (torcicollo miogeno congenito, trauma del muscolo durante il parto, anomalie del rachide cervicale e cervico-occipitale, assenza del muscolo sternocleido-mastoideo, etc.) al punto che risulta difficile inquadrarne precisamente le cause, se non dopo il primo anno di vita.

La forma più comune è il “torcicollo miogeno congenito“, una patologia malformativa che origina durante la gestazione e colpisce il muscolo sterno-cleido-mastoideo, posto al lato del collo con il caratteristico atteggiamento del bambino che avrà la testa inclinata verso il lato leso e ruotata verso il lato opposto.

Il torcicollo miogeno congenito deve essere distinto dal “torcicollo posturale”, molto più frequente e determinato da una malposizione del bambino in utero, in questo caso a differenza del torcicollo miogeno congenito, anche se il muscolo sterno-cleido-mastoideo appare accorciato, non c’è un’alterazione fibrosa delle strutture muscolari e si risolve in breve tempo con la fisioterapia.

Quali sono le cause del torcicollo congenito?

Questa anomalia viene rilevata alla nascita e interessa circa l’1,9 % dei bambini. La causa di questa malformazione è ancora in dibattito.

  • La teoria più accreditata è quella “meccanica” sostiene che la malformazione sia correlata a una posizione del feto in utero non ottimale, questo genera una compressione dei vasi sanguigni del muscolo sterno-cleido-mastoideo. In carenza o assenza di nutrimento, le cellule muscolari non riescono a sopravvivere e vengono sostituite da un materiale fibroso, che forma una sorta di cicatrice la fibrosi del muscolo genera quindi una retrazione e un accorciamento del muscolo stesso.
  • Il torcicollo del neonato può anche essere causato da un trauma muscolare durante il parto, con conseguente formazione di un ematoma nelle fibre muscolari, che crea a una condizione clinica con sintomi e segni simili a quelli della forma congenita.

 

Come viene effettuata la diagnosi?

La diagnosi tra le forme di torcicollo viene effettuata con la valutazione clinica, sempre associata allo studio ecografico del muscolo e se il medico lo ritiene opportuno anche una radiografia del rachide cervicale per escludere delle malformazioni vertebrali. Anche se quest’ultima viene consigliata solo nelle forme più gravi o resistenti alla terapia.

Spesso anche un torcicollo posturale viene già segnalato alla visita neonatale in ospedale prima della dimissione.

Come riconoscere i segni del torcicollo?

  • Inclinazione della testa da un lato
  • Rotazione della testa dal lato opposto all’inclinazione
  • Difficoltà o impossibilità a girare la testa da un lato (destra o sinistra)
  • Asimmetrie facciali e craniche
  • Si percepisce una “massa” rigida sul muscolo accorciato

 

Trattamento del torcicollo

Il trattamento di questa patologia dipende dalla gravità della stessa.

Approccio conservativo

Nei casi più lievi e anche nei casi più gravi quando la diagnosi è fatta tempestivamente, possiamo utilizzare un trattamento conservativo, cioè non chirurgico.

Il trattamento manuale consente al fisioterapista specializzato di effettuare tecniche per migliorare l’elasticità muscolare ed i movimenti del collo, facilitare in base all’età i passaggi posturali e le posture stesse tipiche del periodo che sono state penalizzate da questo problema e ostacolare e trattare sempre con tecniche manuali indolori le asimmetrie craniche e facciali.

Inoltre questo trattamento mi consente di poter utilizzare ausili e tecniche personalizzate per promuovere posizioni terapeutiche per il piccolo quando dorme, quando viene tenuto in braccio e anche degli esercizi-gioco che voi genitori potete utilizzare a casa nei vostri momenti a contatto con bambino.

E’ di fondamentale importanza per me che i genitori apprendano queste tecniche perché possiamo mettere in atto un trattamento h24, con risultati eccellenti e tempi più brevi.

Trattamento chirurgico

L’intervento chirurgico è necessario solo nei casi più gravi e persistenti e consiste nell’eseguire sotto anestesia totale incisioni muscolari per ottenere un allungamento della fascia e del tendine del muscolo in modo da migliorarne appunto la lunghezza e l’elasticità.

A seguito dell’intervento sarà fondamentale effettuare un trattamento fisioterapico manuale per consentire al muscolo di non fibrotizzare nuovamente e beneficiare dei vantaggi chirurgici. Verrà messo in atto un percorso riabilitativo come per il trattamento conservativo.