SVILUPPO MOTORIO E COGNITIVO DEL BAMBINO

Cosa vuol dire e cosa c’è da sapere?

Quali sono i segnali che devi notare?

Sono una fisioterapista, specialista in terapia manuale e riabilitazione pediatrica, seguimi in questo interessante articolo, ti aiuterò a capire in maniera semplice le fasi di sviluppo cerebrale del bambino e l’acquisizione delle sue capacità motorie nel primo anno di vita.

COSA SI INTENDE PER SVILUPPO MOTORIO E COGNITIVO?

È il processo maturativo che consente al bambino di acquisire competenze e abilità cognitive, motorie, emotive e relazionali. Questo processo avviene per “fasi” di sviluppo che dipendono dalla maturazione del sistema nervoso centrale (SNC).

I tempi e le modalità di sviluppo sono variabili perché ogni bambino è unico come lo è la sua storia, ma è possibile comunque individuare in questo processo maturativo una sequenza cronologicamente fisiologica di sviluppo.

Conoscere questa sequenza è fondamentale ed indispensabile per poter riconoscere precocemente i segni di un disturbo dello sviluppo.

Una sana crescita motoria e di conseguenza cognitiva è molto importante, perché è attraverso il corpo che il bambino conosce ed esplora il mondo che lo circonda ed affina le sue capacità e abilità cognitive.

LO SVILUPPO DEL PRIMO ANNO DI VITA DEL BAMBINO

Da 0 ai 3 mesi

La prima fase post natale è davvero complicata per il bambino, deve adattarsi in breve tempo a condizioni ambientali che non conosce e deve imparare a gestire il suo corpo. In questa fase matura la capacità di regolazione respiratoria, circolatoria, le funzioni viscerali e deve acquisire il ritmo e la modalità di alimentazione autonoma.

Dal punto di vista posturale e motorio deve imparare a rimanere fermo, rannicchiarsi addosso al genitore, portare le manine al centro del corpo (linea mediana), e coordinare occhio-mano e mano-bocca. La vista migliora e riesce a seguire un oggetto o un volto che si muove lentamente davanti a lui, segue un suono e si gira quando lo sente, controlla meglio il capo e questo gli consente di interagire meglio con i famigliari. 

Migliora la qualità di attenzione-interazione e le competenze relazionali: ascolta le voci e cerca i volti, usa la mimica facciale per imitare un sorriso ad esempio, modula la voce (fa dei versetti) come se volesse parlare e affina la capacità di coccolarsi e farsi coccolare.

Organizza le basi per regolare gli stati comportamentali di sonno e veglia, quindi: la qualità del sonno, la veglia tranquilla, l’utilizzo del pianto e il passaggio da una fase all’altra (sonno-veglia, giorno-notte ecc.) La maturazione dello stato di veglia attiva consente al bambino di partecipare maggiormente alle relazioni interpersonali

Dai 3 ai 6 mesi

In questa fase aumenta l’interesse per l’ambiente esterno, migliora e aumenta la relazione con le persone e gli oggetti, ed inizia la prima fase di separazione dal genitore. In relazione a questo matura la qualità e la durata della veglia tranquilla e quindi attenzione visiva e uditiva.

Tollera meglio l’ambiente circostante, matura il controllo del capo e del tronco superiore, migliora l’equilibrio nelle posizioni sdraiate (prono, supino e sul fianco), sostiene le braccia e afferra gli oggetti anche da seduto ed è pronto per fare i primi spostamenti autonomi nello spazio (rotolamento ecc.)

È sempre più interessato alle sue mani, porta gli oggetti alla bocca e vuole toccare tutto ciò che vede, si allena allungando il braccio verso l’oggetto che desidera con il controllo visivo. Iniziano le piccole abilità che sono basilari per la maturazione dell’indipendenza: avere una certa regolarità nei pasti e nel sonno, inizia il rituale per l’addormentamento, sta più a lungo in una posizione e riesce a giocare per un po’ da solo con un giocattolo.

Dai 6 ai 9 mesi

In questa fase maturano importanti conquiste motorie: i passaggi da una posizione all’altra, la posizione seduta autonoma e lo spostamento orizzontale funzionale (strisciamento, gattonamento, andatura ad “elefante”, quadrupedica con ginocchia estese e spostamento sul sedere in posizione seduta).

Lo spostamento orizzontale, in qualunque modalità avvenga è importante perché rappresenta la prima vera forma di esplorazione autonoma nello spazio. Questa nuova conquista e la disponibilità di utilizzare liberamente le mani in posizione seduta, arricchiscono l’apprendimento cognitivo e sensoriale. Il bambino può giocare per imparare e imparare a giocare.

In questa fase aumentano i suoni, comprende gesti semplici e il linguaggio verbale. Aumenta la voglia di “fare da solo” durante i pasti, nell’addormentamento, nel gioco e nel movimento a terra.

Dai 9 ai 12/18 mesi

In questa fase il bambino utilizza gli spostamenti orizzontali appresi e maturati nella fase precedente, continua ad imparare in modo autonomo affinando le sue abilità.

Fa pratica nel passare da una posizione all’altra, percepisce meglio le distanze e le altezze, ma la vera sfida di questa fase è mettersi in piedi e riuscire a sedersi di nuovo, un appuntamento molto gratificante sia per il bambino che per noi genitori.

Una volta che riesce a raggiungere la posizione eretta ha bisogno di allenarsi con il cammino laterale, si appoggia ai mobili per spostarsi e raggiungere ciò che vuole ed inizia a fare le prove di caduta sul sedere, per poi rialzarsi di nuovo.

Con questa modalità di spostamento il bambino allena i movimenti che gli serviranno per la deambulazione autonoma, gestisce la perdita dell’equilibrio e impara a cadere senza farsi male.

Queste basi fondamentali e la sicurezza che ha acquisito nell’arrangiarsi da solo lo preparano per “lanciarsi” abilmente a camminare da solo. In questo periodo è più autonomo nel gioco, si diverte anche da solo, inventa nuove attività ed è sempre più interessato alla quotidianità come lavarsi, vestirsi, uscire.

Ama giocare con gli oggetti comuni che trova in casa e imita le attività dei grandi, fa “ciao ciao” e batte le manine, collega certi suoni ad oggetti o azioni, comprende e segue comandi semplici. La sperimentazione della voce aumenta, produce suoni bisillabi “ma-ma, pa-pa ecc.” con grande piacere ed orgoglio di mamma e papà, per poi arrivare a dire qualche parolina. 

In questa fase della vita attraverso il gioco sviluppa capacità intellettive e la manualità fine, è bene che impari ad essere attento e concentrato su una cosa, quindi tutti quelle attività ludiche che hanno un inizio e una fine come riempire e poi svuotare una scatola, fare un gioco a turni durante il quale deve imparare ad aspettare il suo, rafforzano e facilitano la maturazione di questa importante capacità.

Migliora anche a stare a tavola, a mangiare da solo, rispettare le regole, l’educazione e a condividere con gli altri. Ogni giorno crescono le capacità psicomotorie, il bambino riconosce l’effetto delle sue azioni e si dimostra gratificato ed orgoglioso quando riesce a fare una cosa da solo.

Quando si sposta da solo diventa sempre più energico e curioso, riesce a raggiungere dei piani più alti nell’ambiente, si mette in punta dei piedi per afferrare ciò che vuole e riesce a manipolare bene in stazione eretta e in movimento.

Ora che sai cosa dovrebbe saper fare un bambino in ogni fascia di età, vediamo insieme quali sono i SEGNALI D’ALLARME CHE POSSONO FAR PENSARE AD UN RITARDO O UNA REGRESSIONE NELLO SVILUPPO.

Dai 3 mesi di età

  • Non controlla il capo
  • Non segue gli oggetti con lo sguardo
  • Non sembra rispondere a suoni o rumori
  • non sorride in modo direzionato e cioè alle persone

Dai 4 ai 7 mesi

  • La testa cade all’indietro quando lo si tira su seduto
  • È presente ipertono o rigidità muscolare
  • È presente ipotono, come una bambola di pezza
  • Non porta gli oggetti alla bocca
  • Non passa dalla posizione supina a quella prona e viceversa
  • Non mostra affetto per chi si occupa di lui
  • Non sorride spontaneamente a 5 mesi
  • Non riesce a stare seduto con appoggio a 7 mesi
  • Non afferra bene e volontariamente gli oggetti

Dagli 8 ai 12 mesi

  • Non presenta la lallazione (ma-ma, pa-pa, la-la)
  • Non gattona
  • Non sperimenta cambi posturali
  • Non riesce a stare in piedi se sostenuto
  • Non cerca gli oggetti che vengono nascosti alla sua vista mentre guarda
  • Non indica oggetti o immagini
  • Non dice nemmeno una parola
  • Non impara il linguaggio gestuale (fare ciao con la manina, si e no con la testa ecc.)

Se noti uno o più segnali tra quelli elencati, è bene comunicarlo al pediatra che dopo un’accurata valutazione potrà decidere di far valutare il bambino dal neuropsichiatra e dal fisioterapista specializzato.

La diagnosi di ritardo psicomotorio viene fatta quando le abilità del bambino non raggiungono quelle previste dall’età (motoria, linguaggio, personale, sociale e manipolazione).

Durante la valutazione viene ovviamente presa in considerazione la storia del bambino che può far la differenza sulla diagnosi.

Un ritardo dello sviluppo psicomotorio nei primi anni di vita non corrisponde necessariamente ad un ritardo intellettivo in futuro e tantomeno a patologia.

CHI PUÒ AIUTARE IL TUO BAMBINO?
IL FISIOTERAPISTA PEDIATRICO

Il fisioterapista specializzato nell’area pediatrica. Un percorso riabilitativo ed educativo prevede un intervento specifico a favorire lo sviluppo motorio e cognitivo di ogni singolo stadio evolutivo, personalizzando l’intervento in relazione al disturbo.

Seppur personalizzato, il trattamento è strutturato e suddiviso in 4 STEP ben distinti

  1. ANAMNESI: prima di tutto raccoglierò informazioni sullo stato di salute del bambino, compresi i mesi di gravidanza. Sarà utile per me conoscere ogni dettaglio della gestazione ed eventuali patologie della mamma. Ti chiederò di descrivermi quali sono le situazioni e i movimenti che più ti preoccupano quando osservi il tuo bambino, e come si svolge la vostra giornata tra gioco e accudimento. A questo punto avrò le indicazioni necessarie per capire se c’è indicazione al trattamento e possiamo passare alla fase valutativa manuale, o se è necessaria una visita con il pediatra e/o il neuropsichiatra, qualora non sia stata già fatta.
  2. VALUTAZIONE: consiste prima nell’osservazione del bambino durante movimenti spontanei e di gioco, poi utilizzerò test e tecniche manuali per stimolare il bambino nei movimenti o nel prestarmi attenzione. Questo mi consente di individuare le difficoltà e i limiti del bambino ed eventuali disfunzioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico ed individuare zone con una ridotta mobilità.

Il mio intervento è esclusivamente manuale gentile e assolutamente indolore. Rispetta il bambino nei suoi tempi ed esigenze, e viene proposto sempre sotto forma di gioco.

Terminata la valutazione, avendo a disposizione tutto ciò di cui ho bisogno, possiamo pianificare l’intervento terapeutico da mettere in atto.

  1. TRATTAMENTO: è assolutamente personalizzato e personalizzabile in relazione all’obiettivo da raggiungere e alla risposta del tuo bambino. È un insieme di tecniche manuali, esercizi funzionali motori, cognitivi e posturali. Queste consentiranno al bambino di sperimentare nuove abilità nello spazio che lo circonda, perfezionare quelle già presenti e relazionarsi con il suo corpo.
  2. AUTOGESTIONE: durante i nostri incontri ti fornirò consigli ed esercizi mirati che dovrai eseguire a casa con tuo figlio. L’obiettivo del trattamento è quello di integrare l’intervento specialistico ad un percorso domiciliare, in tal modo da poter garantire un lavoro costante e ripetuto durante la giornata che porterà ad un migliore risultato.

NON DIMENTICARE

  • OSSERVA IL TUO BAMBINO
  • LASCIALO LIBERO DI SPERIMENTARE
  • SE OSSERVI SEGNALI DI ALLARME NON TARDARE A FARE UNA VISITA
  • AFFIDA IL TUO BAMBINO SOLO A PERSONALE SANITARIO
  • RICORDA CHE OGNI RITARDO DELLO SVILUPPO MERITA DI AVERE DELLE INDICAZIONI PROFESSIONALI MIRATE
  • Se hai trovato utile e interessante questo articolo, ti invito a mettere mi piace sulla pagina Facebook FISIOBIMBO e a seguire il blog su www.fisiobimbo.it dove troverai articoli interessanti sulla salute dei bambini e tanti consigli utili.

    Articolo scritto da:

    Dott.ssa DAFNE RUBINI

    Fisioterapista

    Specialista in terapia manuale craniofacciale CRAFTA®

    Specialista in terapia manuale pediatrica

    Specialista in Rieducazione Posturale Globale SOUCHARD®

    Responsabile del progetto FISIOBIMBO

    Cofondatrice del centro CREOMED