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IL LEGAME FISIOTERAPISTA BAMBINO

Compito IRRINUNCIABILE del Fisioterapista è quello di saper interpretare i messaggi del bambino.

Il bambino ha bisogno di esprimere i suoi bisogni e i suoi desideri e nella maggior parte dei casi questi bisogni sono affidati alla capacità di comprensione da parte dell’adulto.

L’incontro con un bambino non può prescindere dal tenere in considerazione le modalità relazionali e i legami affettivi della sua famiglia; quindi è centrale nel progetto riabilitativo la relazione con il bambino e la sua famiglia per favorire e strutturare un progetto riabilitativo.

Attraverso il “contatto” si crea dialogo e confidenza, instaurare un rapporto con la famiglia vuol dire conoscere l’identità del bambino.

Il Fisioterapista pediatrico inizia a fare parte della quotidianità del bambino e della sua famiglia, e per questo non è unicamente fare una seduta o impostare un percorso di riabilitazione ma il bambino va creduto e sostenuto nella paura, e valorizzato per le sue risorse e accompagnato da spiegazioni comprensibili e veritieri.

C’è bisogno di un rapporto empatico tra fisioterapista e bambino per fare in modo che si può affidare e fidare dei suggerimenti e dell’incoraggiamento della terapista per raggiungere nuove tappe attraverso il gioco e anche il divertimento.

Le parole fondamentali sono:

  • COMPLICITA’
  • ALLEANZA
  • CONDIVISIONE

Non solo c’è una relazione/alleanza terapeutica con il bambino, con la famiglia e il suo mondo ma anche con tutto il team di professionisti.. è una reciprocità di risorse.

Può sembrare che il terapista insegni al bambino strategie per sviluppare nuove competenze, ma in realtà anche il terapista impara tantissimo da tutti i diversi bambini, si crea un rapporto magico fondato sulla fiducia e sul gioco.

 

E’ fondamentale individuare e mantenere la giusta distanza/vicinanza, trovare la misura del tollerabile per il singolo e nei diversi momenti.

Accogliere e cogliere il non verbalmente espresso.

 

Le proposte-risposte del bambino devono direzionare il percorso terapeutico inducendo il terapista a cercare nuove strategie e nuovi spazi per l’interazione.

 

“Il terapista non può nascondersi dietro un esercizio senza senso, bisogna ogni volta mettere in campo la propria identità professionale.” (Ferrari)

 

Concludo con una citazione che racchiude il senso di tutto il legame bambino-fisioterapista e che sottolinea ed evidenza che non è assolutamente un percorso a senso unico ma reciproco.

“La conoscenza emotiva di un figlio o di un bambino con cui lavoriamo, può essere un’importante occasione di più profonda conoscenza di noi stessi” (Fagandini 2006)

 

ARTICOLO SCRITTO DA:

Dott.ssa MARTINA BROGLIA

Fisioterapista

Specialista in Terapia Manuale Metodo MAITLAND®

Specialista in Rieducazione Posturale MEZIERES®

Specialista in Linfodrenaggio Manuale Metodo Vodder e Leduc

Specialista in Fisioterapia Pediatrica

Corresponsabile del progetto Fisiobimbo

Cofondatrice del Poliambulatorio Delta Medical Center

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