Ostruzione del dotto lacrimale nel neonato

Questo mese ho deciso di affrontare per voi questo argomento perché sempre più spesso mi capita di avere in trattamento neonati che arrivano da me per altri motivi, ma che presentano anche l’ostruzione del dotto lacrimale e durante l’anamnesi capisco che a voi genitori nessuno ha detto cosa poter fare per questa problematica, costringendovi ad aspettare più o meno impotenti che tutto passi spontaneamente, creando così dei disagi al piccolo.

Dato che si può intervenire alla risoluzione di questa “patologia” mi sono chiesta, perché aspettare?

Visto che nessuno vi da consigli e indicazioni lo faccio io!

Spero di esservi utile nell’articolo che segue.

Buona lettura!

CHE COS’È?

La stenosi o chiusura del dotto lacrimale è l’ostruzione totale o parziale del canale attraverso il quale normalmente le lacrime defluiscono verso le fosse nasali. Nel periodo prenatale è presente una membrana, che di solito si riassorbe spontaneamente al momento della nascita, permettendo appunto l’apertura del canale lacrimale. Se questo non avviene o avviene tardivamente, il bambino presenta un occhio(o entrambi)  che lacrima in maniera anomala o non lacrima e che presenta secrezioni giallastre che possono provocare infezioni batteriche.

Al mattino il bambino con il dotto lacrimale chiuso ha difficoltà ad aprire l’occhietto, che appare appiccicoso a causa del muco che si asciuga agli angoli degli occhi.

COSA PUOI FARE?

In attesa che il dotto lacrimale si apra spontaneamente, come avviene nella maggior parte dei casi con il tempo (è da specificare che potrebbe impiegare anche diversi mesi in alcuni casi, creando disagi non indifferenti al bambino), è possibile ricorrere al trattamento manuale, che deve essere svolto solo da un fisioterapista specializzato, che eserciterà una leggera pressione nella zona dell’angolo interno dell’occhio e seguendo il decorso della via lacrimale si sposterà verso il naso e verso il basso, e ancora con una piccola pressione su una precisa zona del palato al fine di drenare e svuotare il dotto ostruito.

Questo “massaggio” deve essere ripetuto più volte al giorno per circa un mese, quindi sarà importante oltre al trattamento manuale del terapista, che a voi genitori venga insegnata una semplice manovra per poter proseguire il lavoro a casa nei giorni in cui il bambino non fa la terapia.

In questa situazione è molto importante anche l’igiene dell’occhietto che può essere pulito con salviettine disinfettate vendute appositamente per la detersione degli occhi dei neonati oppure con acqua tiepida ed una garza morbida o ancora con camomilla e garza morbita. Da associare a questo altro fondamentale passaggio è la detersione del nasino con la soluzione fisiologica per evitare che si creino ristagni di secrezioni nelle fosse nasali che possono contribuire a rallentare o non far guarire l’occhio.

QUANDO SERVE L’INTERVENTO?

In rari casi si ricorre all’intervento chirurgico. Se nonostante le indicazioni di trattamento manuale ed igiene, l’occhio continua ad essere ostruito ed infetto, è opportuno consultare un oculista specializzato per valutare se c’è indicazione all’intervento, che solitamente, non viene mai effettuato prima dell’anno di vita del bambino.

Il tuo bambino presenta sintomi riconducibili a questo problema?

Non aspettare!

Il trattamento manuale è una soluzione valida e indolore che consentirà al tuo bimbo di stare presto meglio!