L’IMPORTANZA DELLA SCELTA DEL GIOCO NELLA VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DELLA MANIPOLAZIONE

Durante la vita quotidiana interagiamo continuamente con gli oggetti che ci circondano.

L’interazione con gli oggetti si esplicita primariamente attraverso la manipolazione, in particolare attraverso l’atto di raggiungere l’oggetto, afferrarlo, manipolarlo ed infine rilasciarlo. 

Quando siamo in condizioni di normalità è possibile una varietà di strategie data dal fatto che non sono presenti vincoli ed è maggiore la libertà di scelta.

Se invece ci poniamo nell’ambito della difficoltà manipolatoria di un bambino possiamo utilizzare un gioco, piuttosto che un altro, per indurre l’azione manipolativa che vogliamo osservare?

Nel corso di questo articolo vediamo di spiegare l’importanza della selezione degli oggetti che rendono possibile valutare e stimolare le diverse componenti della manipolazione:

  • trasporto;
  • afferramento; 
  • esplorazione;
  • manipolazione;
  • rilascio;

Per poter esplorare un oggetto si utilizza la motricità intrinseca (dita) che permette di girarlo e rigirarlo nella mano. La presa non è quindi fissa, altrimenti la manipolazione non sarebbe che un susseguirsi di prese e rilasci.

L’esplorazione, si avvale quindi di movimenti specializzati e selezionati rispetto al tipo di informazione che si intende raccogliere (la motricità guida la percezione).

Un esempio di ciò è il fatto che l’assetto della nostra mano cambia se vogliamo sentire la consistenza di una superficie o la sua ruvidità (per la configurazione diversa dei recettori).

Inoltre l’esplorazione si avvale anche di informazioni specifiche in grado di guidare i movimenti rendendoli specializzati (la percezione guida i movimenti).

Per manipolazione invece si intende la capacità di agire sull’oggetto per modificarlo (sempre attraverso la motricità intrinseca) o per modificare tramite esso l’ambiente che ci circonda (motricità estrinseca).

Questa risulta influenzata più dalla capacità di raccogliere informazione che da quella di produrre movimenti.

È proprio in questa funzione che la mano diventa “un mezzo cognitivo ed esecutivo, intermediario attivo e non solo strumento passivo tra l’individuo e l’ambiente” (cit. Boccardi)

La manipolazione presuppone la capacità di cooperazione bimanuale. Nonostante ognuno di noi utilizzi in modo preferenziale l’emirato dominante, in condizioni di normalità è spesso necessario che le due mani cooperino, ad esempio frequentemente una fissa l’oggetto mentre l’altra manipola.

La scelta del “GIOCO” intenso come oggetto e la modalità di presentazione è fondamentale per la valutazione e trattamento della componente manipolatoria. 

Quindi come la rieducazione anche la valutazione deve avvenire in un contesto di attività spontanea con oggetti che il bambino utilizza nella vita quotidiana e che possono far emergere le compentenze e allo stesso tempo le difficoltà di quel bambino.

Gli oggetti a cui si fa riferimento sono quelli significativi e appropriati per l’età dei bambini. Sono quelli che vengono da loro usati durante lo svolgimento di attività quali mangiare, vestirsi e svestirsi, giocare, disegnare o scrivere. Ci si riferisce, quindi, ad oggetti alla loro portata, che si trovano nel loro spazio personale e non ad oggetti irraggiungibili.

Si possono riconoscere diverse fasi:

  • Prima dei 18 mesi: gioco esplorativo.
  • Dai 18 mesi ai 3 anni: gioco causa- effetto.
  • Dai 3 ai 6 anni: gioco simbolico.
  • Dai 6 ai 10 anni: gioco di costruzione.
  • Oltre i 10 anni: gioco di abilità.

Dobbiamo tenere presenti queste fasi per proporre giochi adeguati allo sviluppo e alla competenze cognitive del bambino.

Queste fasi possono fungere da guida e non sono vincolanti.

Da sottolineare che spesso il deficit della funzione manipolazione è inserito in un quadro più complesso, in cui possono coesistere deficit che coinvolgono anche altre funzioni.

 

Parleremo in maniera più dettagliata di ciascuna fase della manipolazione negli articoli successivi.

STAY TUNED!

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Articolo scritto da:

Dott.ssa MARTINA BROGLIA

Fisioterapista

Specialista in Terapia Manuale Metodo MAITLAND®

Specialista in Rieducazione Posturale MEZIERES®

Specialista in Linfodrenaggio Manuale Metodo Vodder e Leduc

Specialista in Fisioterapia Pediatrica

Corresponsabile del progetto Fisiobimbo

Cofondatrice del Poliambulatorio Delta Medical Center